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Da un romanzo di “er monnezza”, i personaggi richiedenti la decadenza di Alessandra Todde. Oggi si pronuncia il Tribunale

di Enza Plotino

Oggi ci sarà la prima udienza contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello di Cagliari che il 3 dicembre scorso aveva intimato la decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, per supposte irregolarità nella rendicontazione delle spese nella campagna per il voto di febbraio 2024. Ma la parte più interessante di tutta questa squallida vicenda, per chi l’ha architettata, è il suo retroscena che sembra tratto da un filmetto di quart’ordine, del tipo “er monnezza”. I protagonisti principali sono due elementi di cui uno ha avuto a che fare con la Giustizia diverse volte. Sono i due sostenitori della decadenza. Uno sconosciuto (non alla Giustizia), Salvatore Corrias e l’altro, Emanuele Beccu, vice-coordinatore regionale di FdI, nonché ex capo di gabinetto dell’assessore all’Ambiente della giunta di Christian Solinas. Per la decadenza, insieme a questi due personaggi c’è lo stesso Collegio di garanzia.  Lo sconosciuto (non alle cronache giudiziarie) Salvatore Corrias è stato imputato in un processo per riciclaggio di denaro, frutto secondo gli inquirenti di rapine ai portavalori e ai bancomat dell’isola, presso il tribunale di Tempio Pausania, che si è risolto il 28 maggio 2021 con l’assoluzione di tutti gli imputati. Tra questi vi era anche Giovanni Satta, già sindaco di Buddusò, nonché consigliere regionale eletto con il Partito Sardo d’Azione nella legislatura guidata da Solinas. A differenza di Corrias, Satta è conosciuto sia come big della politica sarda che per le plurime vicende giudiziarie. Nel suo carnet giudiziario, accuse di estorsione, riciclaggio, traffico di influenze e un’accusa di traffico internazionale di stupefacenti per il quale la procura di Cagliari ha chiesto una condanna a 8 anni e 6 mesi di carcere. Ma lui in realtà che c’entra nella vicenda della richiesta di decadenza della Todde? Niente. Salvo il fatto di essere stato “amico” di Corrias in uno dei suoi processi, e di avere “predetto” la decadenza di Todde quando ancora gli atti erano secretati. “In materia elettorale – ipotizzava infatti Satta – bisogna seguire pedissequamente le regole, nel caso di elezione, se tali regole non sono rispettate, si incorre in sanzioni amministrative o addirittura nella decadenza. Pare che qualcuno a febbraio non le abbia rispettate. Vedremo come andrà a finire. Certo il voto popolare merita altrettanto rispetto ma dura lex, sed lex”. Questo diceva Satta, lo stesso con il carnet giudiziario più ricco di quello di Vallanzasca. Ma veniamo ad un altro personaggio non di secondo piano nel romanzo “criminale” messo in piedi da un pool di artisti (della truffa?). Chi ha difeso lo sconosciuto (tranne alle cronache giudiziarie) Corrias nel processo di riciclaggio (quello dove Satta e Corrias erano coimputati)? Un tale avvocato ed ex senatore di Italia Viva Luigi Cucca. Un politico giravoltista che dal Pd è poi passato a Italia Viva e poi con una piroetta funambolica è andato a fare il Segretario generale della Regione Sardegna con la Giunta Solinas. Ma cosa ha a che fare l’avvocato Cucca con la decadenza della Todde? Tutto e niente. Guarda caso è il fratello di Gemma Cucca, presidente della Corte d’appello di Cagliari, nonché colei che ha presieduto il Collegio di Garanzia che ha chiesto la decadenza di Todde. Non un dettaglio, visto che la decisione per la decadenza della governatrice è arrivata a maggioranza, quattro voti favorevoli e tre contrari, con il voto determinante proprio della presidente Cucca, oltre a quello del commercialista Tullio Conti, padre di Filippo Conti, candidato, non eletto, di Forza Italia alle ultime elezioni regionali. Un intreccio davvero illuminante a dimostrazione che la cattiva fede “fa dei giri immensi e poi ritorna”. Sentito sulla sua “amicizia” (coimputati nello stesso processo) con Corrias, lo stesso Satta ha dichiarato “non bene”. Cosa che non ha potuto dire Cucca di sua sorella! Gli ignobili dossier di una destra indecente e amorale nascondono trame davvero avvincenti.  

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