27 Luglio 2024

Ho letto ieri sulle agenzie che Alessandra Todde, insediatasi alla presidenza della regione Sardegna è “estremamente contenta” di alcune scelte indecenti dell’ex Solinas. Una fra tutte, aver nominato in modo rocambolesco e a due settimane dal voto, un sub commissario per l’ex Arsenale de La Maddalena, con requisiti discutibili dal punto di vista della competenza tecnica, ma utile all’uopo: nominare un prefetto, uomo di Stato, per evidenziare l’efficienza e l’operatività di Solinas e per raccogliere qualche consenso in più. Un atto brutto e che Todde, dopo la vittoria stigmatizzava così: “Hanno avuto cinque anni per programmare e investire le risorse a disposizione, non hanno fatto nulla e ora si divertono a sistemare gli amici. Non appena saremo ufficialmente operativi, controlleremo tutto ciò che è stato fatto all’oscuro e sulle spalle dei sardi”. Cosa è cambiato per arrivare a dichiarare continuità con l’operato di Solinas? Sembra un disegno trasversale, scritto alle spalle della neopresidente e che prepara la continuità di un sistema di potere che si è fortificato ben bene e che se ne fotte di principi, ideali, obiettivi comuni. Mantenere il potere. Questo è ciò che conta per una zona d’ombra della politica e delle istituzioni. Alessandra, tu sai che se non farai niente per fermare le trame che, avviate prima delle elezioni, oggi devono garantire che quel sistema non si terremoti, verrai divorata velocemente. E’ un compito difficile per te, ma avrai tutto il nostro appoggio, di tutte le donne e gli uomini che ti hanno votato, se decidi di guardarlo in faccia e contrastarlo.

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