27 Luglio 2024

Possiamo dimenticare, almeno per i prossimi quattro anni, la figura di presidente di parco in Sardegna. L’intenzione della destra e del suo ministro dell’Ambiente, ormai divenuta una strategia, fino all’approvazione futura di una riforma della legge 394, sarà quella di nominare e mantenere in piedi i commissari (una prerogativa esclusiva del Ministro), che siano espressione “politica” della destra al governo. In Sardegna, una strategia vincente, visto che esistono tre Parchi nazionali (Arcipelago de La Maddalena, Asinara e Geominerario) di cui due già commissariati con figure espressione della destra sarda, ed uno in attesa dell’ultima pedina sempre proveniente dall’area politica della maggioranza di governo. In questa fase, naturalmente i consigli direttivi non hanno più ragion d’essere. E niente potrà fare la nuova presidente della Regione per disinnescare questo arrembaggio ai Parchi sardi. Per nominare il Presidente, occorre un’intesa su dei nomi che, oggi come oggi, sembra cosa assai difficile, per non dire impossibile. Ma lo sarà ancora di più, domani se dovesse passare la riforma della legge 394 (a firma FdI), che prevede che sia solo il ministro dell’Ambiente a decidere la nomina dei Presidenti (sentito il parere, non vincolante, della Regione), oltre che stabilire l’abolizione dei Consigli direttivi, sostituiti dalla Comunità del Parco. Ormai il disegno politico di “riportare” nelle mani del governo centrale asset strategici, serbatoi di risorse economiche e di peso politico-partitico sul territorio, è avviato e consentirà di riprendere in mano intere aree che fino a ieri facevano parte del patrimonio naturale protetto e quindi soggette a vincoli che li tutelavano dall’aggressione del cemento. Ormai la mission stessa delle aree protette ha cambiato forma e spinge per assoggettare spazi naturali alle mire di chi pensa che l’elemento naturale è solo utile, monetizzabile e cementificabile. Questa destra è proprio come ce la immaginavamo nei peggiori incubi: assetata di potere, politicamente medievale e pronta ad aggredire qualsiasi pertugio ancora contendibile. Attraverso le televisioni e i mezzi di comunicazione, poi, plasma a sua immagine chiunque capiti sfortunatamente a tiro, facendolo diventare omofobo, razzista, qualunquista all’ennesima potenza. Solo queste persone geneticamente modificate possono urlare, in una metropolitana, rivolti ad una borseggiatrice: “linciatela”.

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